di Marija Rubinštejn
Poco tempo fa, una mia conoscente virtuale che abita in una piccola cittadina della Siberia ha rivelato, sul proprio diario online, come sua madre fosse rimasta vittima di truffatori senza scrupoli ed avesse così sacrificato buona parte dei risparmi di famiglia per cercare di entrare in possesso di un’eredità – in realtà del tutto inesistente – che le sarebbe dovuta giungere da un lontano paese africano.
La conoscente in questione aveva recentemente regalato agli anziani genitori un computer, il quale, tuttavia, aveva involontariamente reso a questi ultimi un cattivo servizio. All’indirizzo di posta elettronica da essi creato era in effetti pervenuto un messaggio e-mail in cui un funzionario di una certa banca, in un pessimo inglese, comunicava una notizia a dir poco sbalorditiva: Anna Sergeeva, la madre della mia conoscente (nome e cognome sono stati volutamente modificati su esplicita richiesta di quest’ultima) avrebbe dovuto ricevere una cospicua eredità milionaria. Il messaggio in questione annunciava difatti l’avvenuto decesso, in Africa, di un tale John Sergeev, un misterioso “parente milionario”. Il signor Sergeev non aveva lasciato alcun erede; il suo avvocato aveva così intrapreso una lunga e minuziosa ricerca in Internet, al fine di individuare qualche parente del defunto: la ricerca si era finalmente conclusa non appena scoperta l’esistenza della signora Anna, residente nel piccolo centro siberiano.
Dopo un breve scambio epistolare via posta elettronica, all’inaspettata “erede” veniva richiesto il pagamento di generiche “spese aggiuntive”, al fine di poter procedere nel più breve tempo possibile al trasferimento dell’ingente somma di denaro sul conto ad essa intestato. Attraverso la filiale locale della Sberbank, il maggiore istituto bancario russo, la madre della mia conoscente virtuale provvedeva così a trasferire alcune migliaia di dollari sul conto indicato nell’e-mail truffaldina.
Una volta realizzata la transazione, ogni tentativo da parte della signora Sergeeva di ottenere risposta tramite la posta elettronica o di contattare i numeri telefonici indicati nelle e-mail via via ricevute, si rivelava vano: gli interlocutori risultavano letteralmente svaniti nel nulla.
I truffatori “nigeriani”
Ahimé, Anna Sergeeva è così divenuta l’ennesima vittima dei cosiddetti “truffatori nigeriani”. Lo schema fraudolento adottato da tali malintenzionati è piuttosto semplice: essi distribuiscono in Rete messaggi di posta elettronica attraverso i quali, in genere, si richiede esplicitamente un aiuto da parte del destinatario dell’e-mail per poter convertire in contanti e quindi incassare ingenti somme di denaro, nell’ordine di diversi milioni di dollari; allo stesso modo, altre volte si propone all’utente-vittima la spartizione di cospicue quantità di soldi altrui, dei quali si è casualmente entrati in possesso, oppure si comunica l’ottenimento di una grossa eredità. Per condurre in porto l’operazione, i truffatori non esitano a richiedere all’intermediario o al “fortunato erede” in causa il pagamento di un determinato importo, il cui ammontare si rivela quantomai esiguo rispetto agli esorbitanti guadagni futuri “generosamente” promessi. I malfattori si dimostrano sempre pronti a fornire alla propria vittima potenziale copie di documenti in apparenza del tutto autentici, si assicurano l’insospettabile appoggio di valenti “avvocati” e, in altri casi ancora, sono pronti a sbandierare la figura di qualche venerabile sacerdote o pastore, disposto a confermare la veridicità della “storia” raccontata nell’e-mail fraudolenta. Qualunque sia il contenuto del messaggio truffaldino inviato dai “nigeriani”, il finale della trama sarà sempre inevitabilmente identico: una volta ottenuti i soldi ingenuamente sborsati dalla vittima del raggiro, i truffatori, come “per incanto”, scompariranno dalla scena.
Ogni mese, gli appositi filtri predisposti da Kaspersky Lab “catturano” decine di migliaia di e-mail “nigeriane”, elaborate in varie lingue.
Riguardo a tale specifica tipologia di frode, in passato si è già scritto in abbondanza, sia su Internet che sulla carta stampata. Esiste tuttavia un gran numero di persone che solo di recente ha iniziato ad avventurarsi nei meandri del World Wide Web, per non parlare poi di coloro che talvolta si dimenticano con troppa facilità di certi buoni consigli ricevuti (“Perché mai dovrebbero rivolgersi proprio a te? Attento a non farti ingannare!”). Vi sono infine, naturalmente, anche utenti piuttosto ingenui, disposti a prendere immediatamente in seria considerazione le allettanti proposte lanciate dai malintenzionati.
Il genere di truffa messo in pratica è ormai noto da tempo: le prime lettere fraudolente provenienti dalla Nigeria, attraverso le quali si promettevano ai destinatari vere e proprie montagne di soldi, sono difatti comparse sulla scena della criminalità già negli anni Ottanta; in quell’epoca, per inviare le loro missive, i truffatori si servivano ancora della posta ordinaria. Con l’avvento di Internet, i truffatori nigeriani hanno poi iniziato a sfruttare attivamente gli innegabili vantaggi offerti dall’utilizzo della posta elettronica. Attualmente, le mailing di massa preposte alla diffusione delle e-mail nigeriane in ogni angolo del globo, vengono organizzati da truffatori insediati in un vasto numero di paesi.
Agli inizi, le lettere nigeriane venivano inviate a nome di sedicenti vedove o figli di uomini di stato nigeriani uccisi in circostanze più o meno note: i milioni di dollari posseduti da questi ultimi avrebbero potuto essere convertiti in contanti, ovvero incassati, esclusivamente attraverso un istituto bancario situato in un paese estero. Come si può facilmente dedurre, l’appellativo “lettere nigeriane” è stato coniato proprio per tale specifica ragione. In seguito, le tematiche utilizzate dai truffatori per elaborare le variegate e fantasiose “storie” più o meno abilmente raccontate attraverso le lettere in questione, si sono progressivamente diversificate; con il passare degli anni, i “nigeriani” hanno raggiunto in questo esercizio un’abilità, un’ispirazione ed un estro tali da essere addirittura insigniti, nell’anno 2005, di un “improbabile” premio “Ig Nobel” per la letteratura (http://www.improbable.com/ig/winners/#ig2005).
Le tematiche predilette dai “nigeriani”
In genere, l'”arsenale” di cui dispongono i truffatori si compone di una gamma piuttosto limitata di trucchi, espedienti e sotterfugi, i quali, talvolta, possono combinarsi all’interno di una stessa lettera od e-mail inviata alla vittima potenziale. Ogni singola tematica di base presenta tuttavia una moltitudine infinita di varianti; i nomi dei personaggi politici possono essere i più vari; le malattie mortali di cui si parla e gli omicidi sanguinosi narrati vengono immancabilmente rivestiti di contorni sempre più tragici ed impressionanti; le somme di denaro citate sono ogni volta estremamente ragguardevoli, per non dire enormi; in ogni caso, i truffatori non promettono mai meno di cinquantamila dollari o cinquantamila euro a coloro che si prenderanno cura delle richieste di aiuto e collaborazione avanzate.
I classici del genere
A titolo esemplificativo riportiamo, qui di seguito, il testo di una classica e-mail nigeriana, in cui l'”autrice” racconta della cruenta uccisione del proprio padre; nella circostanza, in linea con le recenti notizie di cronaca internazionale, il padre non risulta essere stato ucciso durante unasanguinosa guerra civile scoppiata in Nigeria, bensì è caduto vittima del regime di Gheddafi.
From: “Hassan”
Subject:
Before I proceed, I must first apologize for this unsolicited mail to you. I’M the Daughter of late Mr Hame, who wasassistant secretary of Muammar Gaddafi who is now dead.
My father was among those GADDAFI killed as inside enemy, but before the fightI was taken by boot to Spain here in my father private house, so that I can take care of his investment here in Spain, and my father leave some amount of money for me here in one of the private security company here, and now I want to move this moneyout of this country
I have told my lawyer about it, all I need is a trust worthy person. So that when the money is transferred into his or her account, he or she can help me for visa and other papers I needed to live in that country, you have 10 of any amount transferred into your account.
If you are willing, then email my lawyer at this and his name is Barr. Martinez Luis So that he can explain to you more about this, if you want to come down here and see by yourself,
Regards ,
Habbib Al Hassan
La traduzione del testo presente dell’e-mail, scritta peraltro in un pessimo inglese, suona così:
Da: “Hassan“
Oggetto:
Prima di ogni altra cosa, devo scusarmi per l’invio di questa e-mail non richiesta. Sono la figlia del compianto Mr. Hame, vicesegretario di
Muammar Gheddafi, deceduto qualche tempo fa.
Mio padre era tra coloro che sono stati uccisi da Gheddafi in quanto ritenuti nemici interni; prima della battaglia sono stata però portata in Spagna, nell’abitazione privata di mio padre, dove posso occuparmi degli investimenti da lui fatti qui in Spagna; mio padre mi ha lasciato una certa somma di denaro presso una società del luogo che si occupa di servizi di sicurezza privata; adesso, vorrei portare fuori da questo paese i soldi di cui dispongo.
Di questo ho già parlato con il mio avvocato; tutto quello di cui ho bisogno è trovare una persona seria e affidabile. Quando i soldi arriveranno sul conto di questa persona, quest’uomo o questa donna mi aiuterà ad ottenere il visto e gli altri documenti necessari per potermi trasferirmi e vivere in quel paese. Chi è disposto ad aiutarmi riceverà 10 [si intende, probabilmente, il 10% – n.d.t.] dell’importo che sarà trasferito sul suo conto.
Se Lei è disposto a fare quanto richiesto, invii allora un’e-mail al mio avvocato, il Sig. Martinez Luis, che Le fornirà ulteriori spiegazioni al riguardo; se vuole, può anche venire direttamente a trovarmi qui, per rendersi conto di tutto quanto con i suoi stessi occhi.
Saluti,
Habbib Al Hassan
Giovani ereditiere desiderose di fare nuove conoscenze
Una delle varianti del tradizionale schema truffaldino prevede che l’e-mail sia scritta a nome di una giovane ragazza, che da qualche parte, in un tormentato paese africano, ha ereditato un’immensa fortuna. Tali messaggi, di natura mirata, vengono inviati in particolar modo a quegli uomini che hanno provveduto a registrarsi su qualche sito di incontri (la bellezza in questione, naturalmente, non dimentica mai di allegare all’e-mail la propria fotografia).
In genere, il contenuto di un simile messaggio può essere più o meno il seguente:
“Sono la figlia di un milionario che è stato ucciso, profuga, che si nasconde dagli assassini di suo padre: ho ricevuto sul mio conto bancario la fortuna ereditata dal padre, ma ho bisogno di aiuto per ritirare questa somma dalla banca. Sono anche disposta a prendere l’aereo e raggiungerla nel suo paese, per effettuare tutte le operazioni necessarie, con il suo aiuto; sono molto giovane e mi sento così sola”.
Un’ingente eredità in arrivo
L’eredità altrui può essere un’ottima cosa… ma la propria è ancora meglio. A quanto pare, la pensano così quei truffatori che inviano e-mail in cui si comunica l’imminente trasferimento di una cospicua somma di denaro, lasciata in eredità al destinatario del messaggio da qualche ricco parente sconosciuto:
“Le comunichiamo l’avvenuta morte di un suo parente [in qualche paese lontano]. Lei probabilmente non sapeva dell’esistenza di questa persona, tuttavia proprio Lei ne risulta essere l’unico ed esclusivo erede. Il sottoscritto, in qualità di avvocato [commercialista, confessore] del deceduto, provvederà ad aiutarLa nella preparazione di tutti i documenti necessari”.
Dear,
I am paul koffi (S.A.T),writing you in respect of my deceased client Late Mr.P.A.Sergeev,who died On the 21st of April 2003 along with his entire family.I have been trying to locate any member of his family to assist in repartrating the fund he deposited in finance house valued at USD$10.5million.
Please i would like you to contact me through my private email address barr_muhammadali@yahoo.com so that i can give the detail concerning the claim.
I am looking forward to hearing from you soon.
God bless you. Best Regards,
Barr.koffi paul(S.A.T)
**********@hotmail.com
Inseriamo, qui di seguito, la traduzione dell’e-mail sopra riprodotta:
Egregio,
mi chiamo Paul Koffi (S.A.T); Le scrivo a proposito del mio compianto cliente Mr. P.A.Sergeev, deceduto il 21 aprile 2003 assieme alla sua intera famiglia. Ho cercato con ogni mezzo di individuare e localizzare ogni membro della famiglia che fosse ancora in vita, perché potesse fornire aiuto nel trasferire i fondi depositati dal mio cliente presso una società finanziaria, per un ammontare di 10,5 milioni di dollari USA.
La prego cortesemente di contattarmi tramite il mio indirizzo e-mail privato barr_muhammadali@yahoo.com, così che potrò fornirLe tutti gli ulteriori dettagli relativi alla somma che Le spetta di diritto.
In attesa di un Suo pronto riscontro, Le porgo distinti saluti. Che Dio La benedica.
Avv. Koffi Paul (S.A.T)
**********@hotmail.com
Proprio una di queste e-mail è stata ricevuta dalla madre della mia conoscente, di cui abbiamo riferito in precedenza.
Dividiamo i soldi del defunto?
La truffa legata all’annuncio di un’improbabile eredità si presenta spesso anche sotto un’altra forma: in tal caso non sarà un remoto parente ad essere improvvisamente deceduto, bensì una persona che porta lo stesso cognome del destinatario del messaggio fraudolento. Nella circostanza, il defunto non ha lasciato eredi, né ha fatto alcun testamento prima di morire; sarebbe davvero un peccato se le enormi ricchezze da egli accumulate andassero a finire direttamente nelle casse dello Stato! A quanto pare, i funzionari della banca nella quale sono custoditi i fondi hanno condotto un’accurata ricerca, che ha portato all’individuazione di una persona (il destinatario dell’e-mail) con lo stesso cognome del defunto, alla quale, di conseguenza, potrà essere assegnata la cospicua eredità! Per la mediazione condotta, i “funzionari” dell’istituto bancario si accontenteranno di una modica cifra… appena il trenta per cento dell’astronomica somma.
E se invece non si riesce a scovare nessun omonimo del milionario passato a miglior vita? Nessun problema, non è certo un dramma: i soldi in questione potranno essere ugualmente trasferiti e successivamente spartiti. In effetti, il milionario deceduto non ha alcun parente, ed il suo patrimonio in denaro risulta ancora depositato in banca. I fantomatici funzionari dell’istituto bancario che detiene i fondi propongono quindi al destinatario del messaggio-truffa di assumere il ruolo di erede del defunto; in segno di riconoscenza per i servizi di mediazione resi, il fortunato prescelto dovrà semplicemente concedere una parte del denaro ai suddetti funzionari.
From: Paul Kunert
Dear Sir,
Strictly Confidential
It gives me a great deal of pleasure to write you this mail and even when it might come to you as a surprise. My name is Paul Kunert. I am a client services manager with a bank here in Europe. I would like to use this medium to ask your assistance.
I have in the course of my duties come in contact with an account that has been inactive for some years now and a careful investigation proved the depositor of the funds died five years ago. All attempts to reach the supposed beneficiary of the deposit were fruitless and before it is forfeited to the state, can you assume next of kin? I look forward to hearing from you.
Respectfully yours, Paul Kunert
Di seguito la traduzione del messaggio di posta elettronica qui sopra inserito:
Da: Paul Kunert
Egregio Signore,
Strettamente Confidenziale
Sono davvero lieto di poterLe indirizzare questa e-mail, anche se la stessa potrebbe per Lei rivelarsi del tutto inattesa. Mi chiamo Paul Kunert. Sono un manager del servizio clienti di una banca europea. Desidero utilizzare questo mezzo per chiedere la Sua collaborazione e la Sua assistenza.
Durante lo svolgimento delle mie attività lavorative ho individuato un conto bancario rimasto inattivo da alcuni anni; un’accurata ricerca da me condotta ha dimostrato come colui che ha depositato i fondi sia deceduto cinque anni fa. Ogni tentativo di raggiungere il presunto beneficiario di tale deposito è risultato vano; prima che quest’ultimo venga confiscato e trasferito nelle casse dello Stato, potrebbe Lei presentarsi nelle vesti di parente del defunto? In attesa di un pronto riscontro da parte Sua,
Distinti saluti, Paul Kunert
Lascio tutti i miei averi a una persona brava ed onesta
Le cosiddette e-mail nigeriane vengono spesso inviate anche a nome di uomini o donne estremamente ricchi ormai in fin di vita, desiderosi di lasciare le ingenti fortune in denaro di cui dispongono ad una persona onesta e perbene. In genere, chi scrive si presenta nelle vesti di un milionario-vedovo o di una milionaria-vedova, rigorosamente senza figli ed eredi (a dir la verità, nei flussi di posta elettronica si incontrano più frequentemente proprio le e-mail provenienti da “ricche vedove morenti”).
Ma vediamo nell’esempio seguente come si può presentare un’e-mail del genere:
From: “Veronica Nelson”
Subject: From Mrs. Veronica Nelson
Accra Ghana.
email:**************@yahoo.com
Dear Sir/Madam,
I am the above named person, but now undergoing medical treatment in (UCTH).I married to Dr. Olumide George Nelson, who worked with the Ghana Embassy in South Africa for nine years before he died in the year 2005. Before his death we were both devoted Christian.
Since his death, I decided not to re-marry or get a child outside my matrimonial home, which the bible is against. When my late husband was alive, he deposited the sum of USD$7, Million (Seven Million U.S .Dollars) with Asset Management Company. The firm is a private company that accepts Cash deposits from high net worth individuals and blue chip corporations that handle valuable assets/ products or undertake transactions that need immediate access to cash. This highly and private organization is familiar especially to the highly placed and well-connected organizations.
Recently, my doctor told me that due to cancer problem that he is not sure of my life. Though what disturbs me most is my stroke. Having known this condition, I have decided to donate this fund to orphanages and widows propagating the world of God and to ensure that the house of God is maintained. The Bible made us to understand that blessed is the hand that giveth.
I took this decision because I don’t have any child that will inherit this money and my husband’s relatives are not devoted Christians and they have taking over all my late husband properties so don’t want a situation where this money will be used in an UN-Godly Manner because of my childlessness, been the reason for taking this bold decision. I know that I am going to be in the bosom of the Lord. Exodus 14 VS 14 says that The Lord Will Fight My Case and I Shall Hold My Peace. I don’t need any telephone conversation in this regard because of my health, and because of the Presence of my husband’s relatives who are always around me in the hospital. I don’t want them to know about this development. With God all things are possible.
As soon as I receive your reply I shall give you the contact of My Family Lawyer who will direct you on the way forward to complete this transaction and he will also send to you all the documents covering this fund with the Company, this document will empower you to act as the original beneficiary of the funds. I want you, the orphanage and widows to always pray for me because the Lord Is My Shepherd. Any delay in your response will give me the room of sourcing for a Non-Profit/NGO that cares for Orphanages/widows.
Please assure me that you will act accordingly as I stated herein and provide me with all your contact details through the above email.
Remain Blessed In The Name Of The Lord.
Regards,
Mrs. Veronica Nelson
Reply to:**************@yahoo.com
Inseriamo una traduzione in forma leggermente abbreviata del messaggio e-mail qui sopra riportato, scritto anch’esso in un pessimo inglese:
Da: “Veronica Nelson”
Oggetto: Da Mrs. Veronica Nelson
Accra Ghana.
email:**************@yahoo.com
Gentile Signora/Signora,
Sono la persona qui sopra nominata; in questo momento mi sto sottoponendo a cure mediche presso l’UCTH. Ero sposata con il Dr. Olumide George Nelson, che ha lavorato per nove anni presso l’Ambasciata del Ghana in Sudafrica, prima di morire nell’anno 2005. Prima della sua morte eravamo entrambi cristiani molto devoti.
Dopo la morte di mio marito, ho deciso di non risposarmi. Quando era in vita, il mio compianto marito aveva depositato la somma di 7 milioni di dollari USA presso una società di gestione patrimoniale. Si tratta di una società privata, che accetta depositi in contanti da parte di alte personalità e aziende di grande solidità finanziaria. Recentemente, il mio dottore mi ha detto che sono malata di cancro e, per questo, è seriamente preoccupato per la mia vita. Ho quindi deciso di donare questi fondi ad orfanotrofi e vedove che diffondano la parola del Signore su questa Terra. La Bibbia ci dice che la mano di colui che dà è sempre benedetta.
Ho preso questa decisione perché non ho figli o eredi, e i parenti di mio marito non sono dei cristiani devoti; di sicuro non disporrebbero dei soldi ricevuti rispettando i principi di Dio. Non posso parlare di questo per telefono, viste le mie condizioni di salute, e anche perché i parenti di mio marito sono sempre qui in ospedale, accanto a me. Non voglio che sappiano di questi miei progetti. Ma con l’aiuto di Dio tutto quanto è possibile.
Non appena riceverò la sua risposta, la metterò in contatto con il mio avvocato di famiglia, che fornirà tutte le istruzioni per poter portare a termine la transazione e le invierà tutti i documenti relativi ai fondi depositati. Questi documenti le permetteranno di usufruire del titolo di beneficiario dei fondi. Voglio che lei, gli orfani e le vedove, preghiate sempre per me. Se ritarderà nel rispondere, sarò costretta a rivolgermi a un’organizzazione non-profit che si prende cura di orfani e vedove.
La prego di assicurarmi che agirà conformemente a quanto ho scritto in questa lettera, e di inviarmi le sue informazioni di contatto.
Sia Benedetto nel Nome del Signore.
Saluti,
Mrs. Veronica Nelson
Si prega di inviare la risposta a:**************@yahoo.com
Non lasceremo che spariscano tutti questi milioni
I truffatori nigeriani non si sono neppure dimenticati dei milionari caduti in disgrazia. Anche i soldi posseduti da questi ultimi possono essere oggetto di ghiotte spartizioni!
Nella circostanza, la richiesta di aiuto può provenire dall’avvocato, dal commercialista o dallo stesso aiutante personale di qualche noto personaggio: il denaro di cui dispone il cliente, o il capo, non può essere ritirato in patria, ma può essere tuttavia trasferito all’estero, sul conto bancario di qualcuno. La lauta ricompensa per la gentile collaborazione prestata consiste, in genere, nella metà dell’importo in causa!
E-mail del genere ci sono pervenute a nome dell’aiutante del figlio del deposto presidente egiziano Mubarak; dalla vedova di Badri Patarkatsishvili; da un aiutante di Muammar Gheddafi, riuscito a fuggire dalla Libia; dal commercialista di Mikhail Khodorkovsky; dagli innumerevoli parenti di funzionari africani completamente sconosciuti, perseguitati nella propria patria, dove è scoppiata l’ennesima sanguinosa guerra civile.
Riportiamo, qui sotto, il testo di un’e-mail apparentemente inviata dalla vedova del milionario georgiano Badri Patarkatsishvili:
From: “Mrs. Olga Patarkatsishvili”
Subject: Re: Greetings From Mrs. Olga Patarkatsishvili
Greetings from Georgia,
Greetings in the name of the lord, I am Mrs. Olga Patarkatsishvili, the widow of late Georgian business tycoon Mr. Badri Patarkatsishvili, I have a business proposal which will be of great benefit for you and myself. I will send you further details once I receive your response back. Please for security reason, I will strongly recommend that you write me through my private email account only.
I can be reach on this Email: (olga.patarkatsishvil@yandex.ru), for more information’s on this project.
Thanks for your understanding.
Yours truly,
Mrs. Olga Patarkatsishvili.
Traduzione:
Da: “Mrs. Olga Patarkatsishvili”
Oggetto: Re: Saluti da Mrs. Olga Patarkatsishvili
Saluti dalla Georgia,
La saluto in nome del Signore. Sono Mrs. Olga Patarkatsishvili, vedova del defunto magnate georgiano Mr. Badri Patarkatsishvili. Ho una proposta di business che porterà grandi benefici sia a Lei che a me stessa. Le invierò ulteriori dettagli non appena avrò ricevuto la Sua risposta. Per ragioni di sicurezza, La prego vivamente di contattarmi soltanto attraverso il mio indirizzo privato di posta elettronica.
Mi scriva quindi a questo indirizzo: *********************@yandex.ru), per maggiori informazioni riguardo al progetto.
La ringrazio in anticipo per la gentile comprensione.
Cordiali saluti,
Mrs. Olga Patarkatsishvili
Una scatola piena di soldi finisce in buone mani
Oltre a quei paesi in cui innocenti funzionari vengono sottoposti ad ingiustizie ed atroci sofferenze, oppure certi oligarchi cadono prematuramente in disgrazia, vi sono naturalmente paesi attraversati da gravi eventi bellici. Secondo i truffatori nigeriani, nei luoghi di guerra succedono storie a dir poco sorprendenti, che vengono poi raccontate tramite e-mail inviate da sedicenti militari.
“Sono un soldato americano; durante le operazioni militari compiute in Iraq [Afghanistan] ho trovato una scatola piena di soldi. Ho intenzione di trattenerli, ma devo prima di tutto trasferire questo denaro in un luogo sicuro. Per poter realizzare lo scopo che mi sono prefisso ho scelto di rivolgermi a Lei. Mi consenta quindi di inviarLe la scatola contenente il denaro; poi, quando le operazioni militari saranno concluse, verrò nel suo paese per riprendere i soldi; naturalmente, per i servizi di mediazione svolti, Le donerò metà della somma”.
In alcuni messaggi e-mail, i “soldati” alludono al fatto che il denaro potrebbe essere stato lasciato addirittura dallo stesso Osama bin Laden. Su una di queste e-mail abbiamo persino visto scritto lo stratosferico importo di 12,5 milioni di dollari statunitensi. Come una simile quantità di denaro possa trovar posto in una piccola scatola metallica rimane tuttora un mistero…
Vi attende un bel risarcimento
Sottoponiamo infine alla vostra attenzione uno schema fraudolento piuttosto raffinato, elaborato ad hoc per tutti quelli che non hanno proprio nulla in contrario nel trarre profitto a scapito di altre persone:
Subject: NIGERIA SCAM VICTIM COMPENSATION:
From: *****@**********
It has reached the office of the Federal Govt of Nigeria that you were scammed before so the Govt has decided to compensate you with the sum of $70,000.00,
Contact Barrister Etters and pay a fee of just $80 for funds release .
Send email to *****@***********
Traduzione:
Oggetto: CONCESSIONE RISARCIMENTO PER LE VITTIME DELLE TRUFFE NIGERIANE
Da: *****@**********
Secondo precise informazioni giunte all’ufficio del Governo Federale della Nigeria, risulta che Lei sia rimasto vittima di una truffa; il nostro Governo ha così deciso di assegnarLe un risarcimento, pari all’importo di 70.000,00 dollari USD.
La preghiamo di mettersi in contatto con l’avvocato Etters e di provvedere al più presto al pagamento di una tassa corrispondente alla somma di soli 80 dollari USD, per poter ottenere lo sblocco dei fondi messi a Sua disposizione.
Voglia cortesemente inviare un’e-mail al seguente indirizzo: *****@***********.
I messaggi e-mail elaborati secondo questo specifico schema truffaldino possono presentare un testo particolarmente esteso, ricco di dettagli, oppure estremamente breve, come nel caso del messaggio esemplificativo qui sopra riportato. In ogni caso, tutte le e-mail nigeriane riconducibili a tale particolare tipologia promettono sempre lauti risarcimenti alle sfortunate vittime delle frodi. Secondo le intenzioni dei truffatori, il destinatario del messaggio di posta elettronica dovrà subito avere la sensazione che, nella circostanza, nessuno effettuerà mai verifiche approfondite e che, pertanto, egli potrà ricevere un importo milionario grazie ad un semplice e banale errore commesso da qualche funzionario dell’ente governativo chiamato in causa.
A dir la verità, è alquanto improbabile che qualcuno possa mai ottenere un sostanzioso risarcimento senza essere rimasto realmente vittima di una frode. Di sicuro nessuno riceverà mai l’astronomica cifra promessa, mentre coloro che cadranno in trappola diverranno certamente vittime di truffatori senza scrupoli.
Cari autori, siete proprio una frana!
Come abbiamo detto in precedenza, le e-mail nigeriane vengono inoltrate verso le caselle di posta elettronica degli utenti della Rete da truffatori insediati in un vasto numero di paesi. Gli autori di tali messaggi si esprimono principalmente in lingua inglese o in lingua francese; in ogni caso, l’esistenza dei servizi di traduzione online offre loro l’opportunità di poter tradurre tali “capolavori epistolari” in qualsiasi lingua, e naturalmente anche in russo. Le risposte inoltrate dalle vittime delle frodi saranno anch’esse lette dai truffatori attraverso il traduttore automatico.
Ci è addirittura giunta un’e-mail scritta in esperanto – la lingua universale – da parte della “figlia di un grande uomo politico” della Costa d’Avorio. Una rapida ricerca sulla base del nominativo Rosina Jillian Tagro ha evidenziato come la donna in questione distribuisse e-mail anche in lingua polacca. Rimane tuttavia un mistero la reale provenienza dell’autore di tali messaggi.
Talvolta, le e-mail nigeriane iniziano semplicemente con generiche espressioni di cortesia, quali, ad esempio, “Caro amico”; i truffatori utilizzano questa formula indefinita nella speranza che il destinatario del messaggio “non mangi la foglia” e che, pertanto, nome e cognome di quest’ultimo vengano poi rivelati tramite l’e-mail di risposta.
Come abbiamo visto, spesso i truffatori conoscono già nome e cognome delle persone alle quali essi si rivolgono: si sa che, purtroppo, non è affatto difficile entrare in possesso di database che contengano elenchi infiniti di nominativi ed indirizzi. Se avete ricevuto almeno una volta un messaggio di spam, sappiate che il vostro indirizzo è già presente come minimo in uno di questi database; ciò significa, semplicemente, che non siete affatto al riparo dalle losche attenzioni dei “nigeriani”.
Casi particolarmente curiosi e singolari possono tuttavia verificarsi anche quando i truffatori cercano di utilizzare direttamente nome e cognome del destinatario dell’e-mail. Ad esempio, al nominativo “Petrova Olga” – inserito in qualche database – può pervenire un’e-mail del tipo: “Egregio Signore Olga! Le comunichiamo il decesso del suo omonimo, il signor John Olga…”. Eh sì: nomi, patronimici e cognomi russi possono giocare brutti scherzi. Ma i truffatori non si perdono certamente d’animo per tali inconvenienti, statene certi: magari le prime cento persone che ricevono un’e-mail del genere si mettono semplicemente a ridere, dimenticandosi in fretta dell’episodio; basta tuttavia che il centounesimo destinatario del messaggio – qualche credulone – abbocchi all’amo e… il gioco è fatto!
Meglio non credere ai propri occhi
Se in un’e-mail vi promettono cifre milionarie legate ad improbabili eredità, oppure vi lusingano con somme da capogiro elargite come regalo o ricompensa per i servizi di mediazione resi nell’incassare o trasferire montagne di denaro da qualche remoto paese sconvolto da disordini e guerre civili – riflettete bene, prima di rispondere al messaggio. Soltanto i truffatori possono inviare e-mail del genere!
Anche se una vedova in fin di vita, il segretario di qualche noto personaggio politico, o la figlia di un magnate del petrolio barbaramente ucciso, si rivolgono a voi utilizzando il vostro nome ed il vostro cognome, non illudetevi: i truffatori sanno perfettamente dove andare a prendere i database contenenti nomi, cognomi ed indirizzi.
Se gli autori dei messaggi truffaldini vi inviano per posta elettronica – come prova inconfutabile della loro sincerità, delle loro buone intenzioni, e soprattutto dell’effettiva esistenza degli importi milionari promessi – copie di documenti ufficiali scannerizzati, non affrettatevi a dare credito al mittente dell’e-mail. I malintenzionati, di solito, non si pongono particolari problemi nel falsificare ogni genere di documento. Realizzare un falso – che si tratti della copia scannerizzata di un passaporto, di un estratto conto, di un’autenticazione notarile o di un certificato emesso da un avvocato, oppure ancora della foto di qualche venerabile sacerdote o pastore circondato dalla gente del posto – non è per nulla difficile, se si ha una pur minima conoscenza di un programma quale PhotoShop, o di qualsiasi altro software utilizzato per l’elaborazione delle immagini.
La cosa più sicura in assoluto è quella di non procedere mai, in nessun caso, all’apertura dei messaggi di posta elettronica provenienti da mittenti sconosciuti. Se volete comunque sapere quale inverosimile storia abbia confezionato per voi il “nigeriano” di turno, fatelo pure; se volete, potete ugualmente ridere delle goffe traduzioni presentate attraverso il traduttore automatico. Ma inviate al più presto a Kaspersky Lab l’e-mail nigeriana ricevuta: questo ci aiuterà a proteggere tutti gli utenti, in maniera sempre più efficace, nei confronti degli insidiosi tentativi di truffa orditi dai malintenzionati.