Com’è la vostra privacy sui social network? Controllate!

I social network sanno molte più cose su di voi rispetto a quello che pubblicate. Questi due strumenti possono aiutavi a capirne di più.

Nella maggior parte dei casi, tutti adoriamo i social network (alcuni più di altri, ovviamente). Sul serio, come potrebbe essere il contrario? I social network hanno reso incredibilmente facile connettersi con gli amici, la famiglia, i colleghi di lavoro e gli sconosciuti in tutto il mondo, tutto in maniera gratuita.

E anche se vi dovesse venire in mente il vecchio detto “se non paghi per un prodotto, il prodotto sei tu“, esistono sempre modi per proteggere la vostra privacy. Giusto?

How private are you on social networks? Check!

Google e Facebook inviano abitualmente pop up ai propri utenti per ricordare loro di effettuare un controllo della privacy per capire e scegliere cosa condividono con il mondo. In realtà, abbiamo parlato di questo argomento e abbiamo anche dispensato qualche consiglio.

Conoscere quali impostazioni di privacy si possono cambiare va benissimo, ma quello che spesso non si dice è quali dati raccolgono i social su di voi. Vedete, Google e i social network sono grandi depositi di dati che vengono utilizzati per regolare le pubblicità e far pagare alle aziende un extra per indirizzare le pubblicità alle giuste persone.

Cosa sa Facebook

La scorsa settimana, stavo parlando con un collega su un articolo su ProPublica che prometteva di rompere la black box e di mostrare agli utenti i dati che Facebook aveva su di loro. La questione ha attirato la mia attenzione e ho installato il plugin di Chrome e ho fatto un tentativo.

Sembra che lo strumento ProPublica e il motore di pubblicità di Facebook si fossero fatti un’idea su chi io fossi. Ad ogni modo, quello che pensavano di sapere sulla mia vita è stato molto più interessante.

How private are you on social networks? Check!

Ad esempio, nella sezione “hobby e attività” c’era qualche stranezza: lettiera per gatti Fresh Step, Norton Motorcycle Company e Pneumatici BFGoodrich. Negli ultimi anni non ho mai avuto un gatto e non ho idea di cosa sia la Norton Motorcycle Company. Credo di aver cliccato su un link collegato in qualche modo a quelle aziende o forse qualcuno ha compilato un modulo per qualcosa e ha utilizzato il mio indirizzo mail o altri dettagli su di me che Facebook ha ottenuto in un acquisto di database.

Nel complesso, il plugin è un buon modo per verificare per quale motivo state ricevendo certi tipi di pubblicità. Ad esempio, è molto probabile che una donna che è appena rimasta incinta e che sta facendo ricerche al riguardo inizi a ricevere pubblicità sull’essere genitori. A proposito, la pagina di preferenze pubblicitarie di Facebook vi può aiutare a migliorare la qualità delle pubblicità che visualizzate, eliminando argomenti che il sito crede erroneamente siano di vostro interesse (il trucco però è che facendo così state aiutando a costruire il database delle pubblicità di Facebook).

Tracciare la vostra navigazione su Twitter

Lo stesso giorno in cui stavo provando questo strumento, un tweet di Ryan Naraine del team GReAT di Kaspersky Lab ha attirato la mia attenzione.

Sto su Twitter abbastanza spesso, quindi uno strumento che afferma di potermi identificare basandosi solo sulla mia navigazione era semplicemente irresistibile.

Quando mi sono imbattutto nello studio della Stanford University, ero abbastanza sicuro di far parte dell’80% delle persone identificate dallo strumento, e quindi mi sono sorpreso nel vedere questo risultato:

By the way, my Twitter is @jeffespo

A proposito, il mioTwitter è @jeffespo

Sebbene lo studio non fosse in grado di individuarmi, aveva individuato un paio di colleghi di lavoro che potevano essere me e questo è diventato un interessante scambio di Twitter. Ma ero ancora curioso e ho chiesto a qualche collega cosa visualizzavano loro quando analizzavano lo strumento.

Dei tre colleghi che hanno partecipato, lo strumento ne ha identificati due; l’altro collega ed io non siamo stati rintracciati.

Quindi, nel nostro piccolo sondaggio di Kaspersky Lab, la Stanford ha indovinato solo il 50% delle volte. Ancora più interessante era il fatto che per le ricerche da cui non era emerso nulla, gli impiegati di Kaspersky Lab erano stati identificati come potenziali utenti di Twitter. Credo che fosse sia perchè siamo nerd sia perché visitiamo siti simili e condividiamo le stesse informazioni.

@Mike_Mimoso was identified correctly

@Mike_Mimoso è stato identificato in maniera corretta

Parlando con Threapost la scorsa settimana, il gruppo di ricerca ha affermato:

“Volevamo sapere quanta informazione si perde quando si naviga sul web”, ha affermato Sharad Goel, assistente alla Stanford nel Dipartimento di Scienza della Gestione e Ingegneria. Goel ha sviluppato Footprints insieme gli studenti della Stanford Ansh Shukla, Jessica Su e con il professore di Princeton Arvind Narayanan. “Vogliamo accrescere la consapevolezza e orientare l’azione politica”, ha affermato Goel. “È più una dimostrazione accademica. Non stiamo cercando di rendere lo strumento disponibile alle altre persone, si tratta solo di accrescere la consapevolezza”.

Tornando adesso alla mia domanda originale: quanto è privata la vostra attività sui social?

Consigli