Report EFF 2013: privacy digitale e protezione dei dati

Quando il governo statunitense chiede alle principali aziende e piattaforme online di fama mondiale di comunicargli informazioni sugli utenti, Verizon, AT&T, Apple e Yahoo sono tra le aziende che si

Report EFF

Quando il governo statunitense chiede alle principali aziende e piattaforme online di fama mondiale di comunicargli informazioni sugli utenti, Verizon, AT&T, Apple e Yahoo sono tra le aziende che si mostrano meno interessate alla protezione dei dati della loro utenza. Questo è quanto emerge dalla seconda edizione 2013 di “Who Has Your Back?”- il report realizzato da Electronic Frontier Foundations (EFF). Twitter e Sonic.net sono state promosse a pieni voto in tutte e sei le categorie di EFF.

Report EFF

Il report esamina i modi in cui diversi fornitori di servizi online, aziende e piattaforme rispondono alle richieste di dati degli utenti inoltrate dal governo. Le aziende selezionate per questo studio sono tra le più importanti, influenti e affidabili del settore. Al centro dello studio vi è la politica di protezione dei dati adottata delle aziende prese in esame e il report è strutturato attorno a sei categorie o quesiti a cui le aziende risponderanno ‘positivamente o negativamente’: richiedono di mandato prima di concedere i dati degli utenti; avvisano gli utenti nel caso il governo chieda loro informazioni o dati degli utenti; pubblicano relazioni di trasparenza; pubblicano linee guida e indicazioni realizzate dalle forze dell’ordine; difendono la privacy degli utenti durante i processi; infine, lottano per gli utenti in parlamento. Se la risposta è positiva, guadagnano una stella.

Solo Sonic.net e Twitter hanno ricevuto 6 stelle, il che significa che hanno risposto positivamente a tutte queste domande. Solo Verizon non ha ricevuto nessuna stella e significa che non ha superato nessun esame. Google sembra essere l’unica azienda che rispetto all’anno scorso ha perso una stella. Nel 2012 Google aveva ricevuto una stella perché EFF aveva osservato che avvisava gli utenti circa le richieste di dati mosse dal governo. Ma dato che quest’anno ha introdotto qualche riformulazione ambigua alla sua politica sulla privacy (affermando che informeranno gli utenti solo se lo considerano ‘appropriato’), EFF ha deciso di togliergli la stella in questa categoria. Dunque, negli ultimi anni, le informazioni contenute nella tua cartella di posta in arrivo di Gmail potrebbero essere gestite con meno trasparenza.

Come ha osservato EFF, questi non solo gli unici modi con cui si può verificare l’interesse che le aziende dimostrano per la privacy degli utenti, ci sono vari parametri e sono pubblicamente verificabili. Le aziende incluse nell’esame di EFF sono: il gigante della vendita online Amazon; l’azienda informatica statunitense leader del mercato IT Apple; i fornitori di telefonia mobile statunitensi AT&T e Verizon; i fornitori di servizi Internet statunitensi Comcast e Sonic.net; le piattaforme di file hosting Dropbox e Spideroak; il più grande social network del mondo Facebook; il social network basato sulla geolocalizzazione Foursquare; il gigante dell’informatica e il principale motore di ricerca al mondo, Microsoft e Google; la rete professionale più famosa al mondo LinkedIn; il noto social network musicale, Myspace; i servizi di social network e micro-blogging Twitter e Tumblr; la piattaforma di personal publishing e content management WordPress; la società fornitrice di servizi internet Yahoo – famosa, tra l’altro, per aver vietato di recente ai suoi dipendenti di lavorare da casa.

Report EFF_Risultati

Se il governo statunitense ha bisogno di informazioni sui suoi cittadini in seguito a una indagine, la polizia o gli investigatori dovrebbero richiedere un mandato ai giudici prima di procedere. In certi casi, e in collaborazione con le aziende di telefonia mobile o i fornitori del servizio internet, i giudici possono concedere mandati per realizzare intercettazioni telefoniche o monitorare la casella di posta di un determinato utente.

Ma siamo nel XX secolo, l’era dell’Informazione, e come il nome stesso suggerisce, in questa epoca condividiamo un numero sempre maggiore di dati e informazioni online. Oltre alle intercettazioni, al monitoraggio della casella di posta elettronica e alle retate nelle case e negli uffici, gli investigatori raccolgono prove attraverso i servizi online. A differenza delle intercettazioni telefoniche, l’ispezione fisica, il sequestro dei dispositivi e il monitoraggio della posta elettronica sono regolate dalla legge negli Stati Uniti ma non c’è una forma per proteggere le comunicazioni degli utenti e le informazioni immagazzinate online dall’ispezione e dal sequestro senza mandato.

EFF sta lottando per cambiare questo sistema. Tuttavia alcune dure leggi, come il patriot act statunitense, l’interpretabilità delle leggi scritte durante l’ispezione di un dispositivo e altri controversi sistemi di sorveglianza, come il programma di intercettazione telefonica statunitense National Security Administration, rendono i dati degli utenti sempre più vulnerabili. Le buone notizie sono che, secondo il report di EFF, le misure per la protezione dei dati degli utenti e una maggiore trasparenza nei confronti  delle richieste di dati da parte del governo, stanno tendendo alla standardizzazione, in particolare quando si tratta di aziende che informano gli utenti quando il governo bussa alla loro porta.

Perciò, come sottolineato poc’anzi, se stai diffondendo informazioni che entrano in conflitto con le leggi o con lo spirito del governo, occorre fare molta attenzione e forse è meglio evitare queste piattaforme.

Un vecchio detto dice: “se non stai facendo nulla di male, non hai nulla da nascondere” – ed è certamente vero. Ma anche se non stai facendo nulla di sbagliato, ciò non significa che devi essere costantemente monitorato dallo stato o dalla polizia.

Tuttavia la maggior parte degli utenti non è particolarmente preoccupata dell’eventualità di essere sorvegliata o spiata. Dunque quali sono i vantaggi che possono trarre dai report di EFF? Le ricerche realizzate da EFF sono autorevoli e perspicaci e tutti gli utenti di Internet dovrebbero leggere i loro report con molta attenzione per conoscere quali servizi o piattaforme adottano misure protettive per i nostri dati. Sarebbe bene, quando possibile, preferire le compagnie che lottano per i diritti degli utenti nei tribunali e in parlamento, quelle che pubblicano linee guida emesse dalle forze dell’ordine, report e relazioni di trasparenza. Oltre a questo, io credo che dovremmo fare sempre molto attenzione prima di diffondere online dati delicati e confidenziali o di consegnarli a aziende che non richiedono mandati o non informano gli utenti quando il governo richiede loro dati personali di proprietà dell’utente.

Indipendentemente da quello che diffondiamo o pubblichiamo in rete, dovremmo chiedere a tutte le aziende, compagnie e servizi online – dal nostro blog personale, alla nostra piattaforma di social network preferita – di seguire l’esempio di Twitter e Sonic. net affinché facciamo tutto il possibile per proteggere i dati dei loro utenti.

Consigli