Se prima del coronavirus eravate abbastanza soddisfatti della qualità della vostra rete Wi-Fi domestica e ora non lo siete più, non siete i soli. La vita in isolamento si è spostata online per tutti, e tutti allo stesso tempo. Inoltre, questa vita online non è suddivisa tra casa e ufficio ma si concentra tutta in casa, in modalità smart working, gestita da un unico cavo. A causa dell’aumento dell’intensità di uso, alcune problematiche sono diventate evidenti.
Per esempio, vostra figlia è impegnata in una chiamata su Zoom con le amiche per imparare a truccarsi, vostro figlio sta salvando il mondo dagli zombie assassini, vostro marito (o vostra moglie) sta tenendo una lezione di lingua, su Skype, in cucina, e il gatto ha occupato il bagno (in modalità offline, almeno per il momento), mentre in camera da letto (ora il vostro ufficio) con una copertura Wi-Fi che lascia molto a desiderare. Ci sono diversi modi per risolvere questo problema, ma il primo passo è capire cosa va risolto esattamente.
0. Qual è il problema?
In questa fase, è necessario identificare la causa specifica del problema. È davvero il segnale Wi-Fi a fare i capricci? O potrebbe essere qualcos’altro, come una bassa velocità di connessione dal vostro servizio Internet (ISP)?
Iniziate col verificare la velocità utilizzando pagine come Speedtest.net o nPerf.com. Se ricevete una grande velocità di trasmissione dati vicino al router (l’apparecchio che vi permette di usare il Wi-Fi), ma terribile in cucina, allora, come dicono i tecnici , il problema riguarda solo voi. In questo caso, è il momento di analizzare il problema da un’altra angolazione: esaminare la rete Wi-Fi.
Sono disponibili numerose applicazioni che determinano la potenza del segnale delle reti Wi-Fi per tutte le piattaforme mobile e desktop. Basta digitare “analizzatore wifi” su qualsiasi motore di ricerca o app store, e avrete a disposizione decine di opzioni. Sceglietene una che mostri i risultati per aiutarvi a confrontare le letture in diverse parti della casa. Quando scegliete un’applicazione, seguite le solite precauzioni contro i malware, prima di tutto assicuratevi che non richieda l’accesso ai vostri contatti o messaggi (di cui chiaramente non ha bisogno per fare il suo lavoro), e poi passatela all’analisi di un software antivirus.
Se utilizzando un’app dell’analisi della rete Wi-Fi e avete scoperto che in cucina le reti dei vostri vicini sono perfettamente funzionanti, mentre la vostra è decisamente in punto di morte, significa che la rete Wi-Fi non sta facendo il suo lavoro. Non disperate, il problema probabilmente è risolvibile.
1. Dategli un colpetto
Il vecchio detto secondo cui quando qualcosa si mette male, si dovrebbe provare a dare un bel colpo, è spesso sorprendentemente efficace con le reti wireless. Non intendiamo dire che si dovrebbe letteralmente prendere a calci il router, ma può anche darsi che il problema fondamentale della rete Wi-Fi domestica risieda nella combinazione specifica tra la disposizione degli ambienti della casa e dove il router dirige effettivamente le onde radio.
Quindi, provate a cambiare la posizione del router e l’inclinazione delle sue antenne per migliorare la copertura. Per puro caso, questo è il metodo più semplice, che non richiede tempo, denaro o chissà quali conoscenze.
Ad esempio, se il router si trova in uno scaffale o in una specie di armadio, soprattutto di metallo, provate a spostarlo da qualche altra parte. Il metallo non è il miglior amico delle reti Wi-Fi e nemmeno il cemento armato.
Anche la posizione delle antenne del router fa una grande differenza. Cercate su Internet “schema di radiazione del router” per la teoria. Tornando al livello pratico, tenete presente che nella maggior parte dei casi la posizione migliore per le antenne del router è rivolta verso l’alto. In questo modo il router del vostro Wi-Fi avrà la migliore portata orizzontale possibile invece di tappezzare il pavimento con una preziosa banda larga.
Controllate anche se c’è qualcosa che potrebbe causare interferenze con la connessione Wi-Fi. Il frigorifero, per esempio, è nemico delle onde radio, ma non può essere facilmente spostato. Invece, un microonde o un baby monitor che funziona a 2,4 GHz e compete per la stessa frequenza utilizzata dal router, può essere spostato con maggiore facilità.
Se questo non risolve il problema, è il momento di passare a misure più radicali.
2. Configurazione dei canali
La rete Wi-Fi opera in una serie di bande strette, chiamate canali, dello spettro radio. Pochi canali sono disponibili, anche se il numero di dispositivi che vogliono utilizzarli può essere elevato. Pertanto, la banda più popolare (2,4-GHz) può essere intasata dal traffico proveniente dalle reti vicine e da altri dispositivi.
Ad ogni riavvio o ad un orario programmato, il router seleziona il canale più libero da interferenze. È paragonabile al modo in cui un sistema di navigazione sceglie il percorso con il minor numero di traffico.
I router di solito gestiscono abbastanza bene questo compito da soli, ma è possibile intervenire. Ad esempio, è possibile configurare il router in modo da cercare automaticamente i canali meno intasati con maggiore frequenza o anche impostarli manualmente. Ma fate attenzione a realizzare quest’ultima operazione: la congestione dello spettro è molto variabile, perché non solo il vostro router, ma anche quelli vicini cambiano canale costantemente e automaticamente.
Inoltre, alcuni router consentono agli utenti di modificare la potenza del segnale Wi-Fi. Controllate le impostazioni del router per vedere se è impostato al valore massimo, e se non lo è, sentitevi liberi di cambiarlo.
3. Spostarsi su 5 GHz
Ci muoviamo in senso virtuale, ovviamente. La banda a 5 GHz è una regione più rispettabile dello spettro radio con un numero maggiore e più ampio di canali. Inoltre, i vecchi modelli di router e i nuovi più economici non supportano i 5 GHz, e questo è in gran parte il motivo per cui ci sono meno interferenze, e la velocità di trasferimento delle informazioni può essere molto più alta.
Se il router attuale non supporta la banda a 5 GHz, si può provare a passare a qualcosa di più moderno con il supporto dello standard 802.11ac (alias Wi-Fi 5). Non è più un lusso ormai: i modelli più economici partono da circa 50 euro.
A questo punto non c’è più bisogno di ricorrere al più avanzato, 802.11ax (Wi-Fi 6), che è ancora piuttosto costoso. L’aggiornamento al Wi-Fi 6 avrà probabilmente un impatto notevole solo se si dispone di un sacco di dispositivi Wi-Fi “affamati” di traffico in casa.
Tenete presente, tuttavia, che il passaggio a 5 GHz non è la panacea di tutti i mali. Lo svantaggio di una frequenza più alta è che il segnale decade più rapidamente con la distanza, e la portata effettiva in appartamenti o case grandi può essere deludente.
Tutto dipende da quale sia il problema della rete Wi-Fi. Se lo spettro a 2,4 GHz dove si vive è intasato da reti di altre persone, e i 5 GHz sono disponibili, l’aggiornamento sarà davvero utile. Ma se la vostra rete a 2,4 GHz non raggiunge la vostra cucina a causa della distanza e dell’abbondanza di pareti in cemento armato, i 5 GHz probabilmente non la attraverseranno.
4. Usate i cavi
Siamo talmente abituati alla comodità della rete Wi-Fi che a volte ci dimentichiamo del buon, vecchio cavo Ethernet. La connessione tramite il cavo Ethernet è spesso la soluzione più semplice ed economica per problemi di connessione Wi-Fi apparentemente senza speranza.
L’uso di una connessione via cavo può farvi prendere due piccioni (virtuali) con una fava: in primo luogo, può risolvere il problema in una stanza che si rifiuta ostinatamente di ammettere la connessione Wi-Fi; in secondo luogo, se si trasferiscono almeno alcuni dispositivi su un cavo, è probabile che la qualità della connessione wireless su quelli rimanenti, migliori. Certo, non è possibile collegare uno smartphone o un tablet in questo modo, ma va benissimo per un computer fisso o una smart TV.
Se i cavi sparsi per casa sono un pugno nell’occhio e non c’è un modo semplice per nasconderli, provate un adattatore per la linea elettrica che trasmetta il segnale di rete attraverso l’impianto elettrico della vostra casa. L’aspetto negativo è che i i dispositivi powerline sono un po’ imprevedibili e a volte si rifiutano di coesistere con i cavi elettrici locali, è una cosa da tenere a mente.
5. Montare una rete mesh
Ci sono molti altri modi per migliorare la qualità della vostra copertura Wi-Fi. Per esempio, potete provare a installare dei ripetitori di segnale o a sostituire le antenne del router con altre più efficaci (rimarreste sorpresi da quali cianfrusaglie si trovano in realtà all’interno delle antenne di un tipico router domestico).
Ma se già la parola “decibel” vi sembra spaventosa, e l’amministrazione dei dispositivi di rete non è nella vostra lista degli hobby, allora probabilmente è meglio attenersi a un kit di rete pronto per l’uso.
Tali kit di rete sono offerti dalla maggior parte dei principali produttori di apparecchiature di rete. Sono composti da un router centrale e da diversi punti di accesso ausiliari. Questi ultimi sono disposti in modo che il segnale raggiunga le parti più lontane della casa o dell’appartamento. Con un sistema a rete, l’area di copertura della vostra rete Wi-Fi può essere grande quanto volete, tutto dipende dal numero di punti di accesso aggiuntivi. Assicuratevi solamente prima di configurare bene il vostro router per avere un segnale sicuro.
A differenza dei ripetitori tradizionali, il sistema è gestito in maniera centralizzata (i dispositivi ausiliari sono di solito configurati automaticamente), il che fa risparmiare molto tempo e fatica. Se è possibile collegare i punti di accesso al router via Ethernet, ciò aumenterà sia la velocità della connessione Wi-Fi che l’area di copertura. In caso contrario, non preoccupatevi, i sistemi mesh sono molto flessibili.
Un’altra caratteristica importante è il roaming veloce e senza interruzioni. In altre parole, la videochiamata con i colleghi non verrà interrotta anche se i membri della famiglia vi espellono dalla cucina in un luogo coperto da un diverso punto di accesso.
Il roaming di alta qualità su smartphone o computer richiede il supporto standard della famiglia 802.11k/r/v. La buona notizia è che questo non è più un lusso; ad esempio, i dispositivi mobili Apple, iniziando dall’iPhone 6 s, supportano tutti e tre gli standard.
Un paio di consigli per la messa a punto del Wi-Fi: affinché il roaming funzioni correttamente, le reti a 2,4 GHz e 5 GHz devono utilizzare la stessa combinazione di nome di rete e password sicura. Per quanto riguarda la combinazione Mobility Domain ID/password, non c’è bisogno di ossessionarsi o di essere troppo ingegnosi, è solo un’etichetta per il collegamento di segmenti di rete (alcuni router la impostano anche automaticamente).
Una rete mesh, naturalmente, comporta costi aggiuntivi, ma non è necessario sborsare centinaia di euro per un kit di alta gamma. Alcuni produttori offrono router che supportano il meshing come standard, quindi è necessario acquistare punti ausiliari aggiuntivi a basso costo, se e quando necessario. Potrebbe essere sufficiente.
Non consigliamo di sperimentare un mix di attrezzature di rete di diversi fornitori, quindi considerate la possibilità di un’espansione futura quando scegliete un sistema.
E che la rete Wi-Fi sia con voi!