Tutti amano la comodità che offre il Bluetooth – alcune persone la amano un po’ troppo e indossano gli auricolari Bluetooth ogni momento della giornata, come se fossero degli agenti segreti di una serie televisiva.
Tuttavia la dipendenza (se così la possiamo chiamare) non è l’unica pecca del Bluetooth: il vero problema è che il Bluetooth è vulnerabile agli attacchi. Il primo è stato il worm Cabir, considerato il primo worm wireless. Questo virus è stato disegnato per attaccare telefoni smartphone con sistema Symbian e entra in azione quando il dispositivo è accesso o in modalità visibile. Sebbene non sia molto pericoloso, invia un messaggio con in allegato un file dal nome caribe.ss che, se scaricato, fa apparire sul display la parola “Caribe”. Questo worm piuttosto inoffensivo ha tuttavia rappresentato un campanello d’allarme per l’industria del settore.
Le minacce che si possono diffondere con il Bluetooth si sono evolute molto negli ultimi anni e sebbene non siano estremamente pericolose, non vanno sottovalutate.
Bluejacking (fusione delle parole bluetooth e hijacking) è essenzialmente spam via Bluetooth. Gli utenti Bluetooth possono inviare un biglietto da visita elettronico ad un altro utente che abbia il Bluetooth attivo in un raggio di circa 10 metri. Se scaricata, la e-card aggiunge automaticamente il contatto alla rubrica, infettandola. In seguito, il contatto è in grado di inviare messaggi.
Car Whisperer è un software che permette agli hacker di inviare e ricevere audio attraverso il bluetooth dell’autoradio. In questo modo gli hacker possono ascoltare le tue chiamate e intervenire durante una conversazione.
Bluebugging è un po’ più pericoloso dei primi due e permette agli hacker di accedere in modalità remota al telefono dell’utente e usare le sue applicazioni, ascoltare, intercettare e inoltrare chiamate e inviare messaggi di testo. L’utente non se ne renderà conto fino a che non riceverà la fattura, probabilmente molto cara se l’hacker ha realizzato chiamate ai numeri a pagamento o chiamate internazionali.
Gli attacchi via Bluetooth dipendono dallo sfruttamento della richiesta/concessione di permessi, punto centrale della connettività via Bluetooth. Indipendentemente dalla soluzione di sicurezza presente nel dispositivo, l’unico modo per prevenire completamente un attacco di questo tipo è spegnere il Bluetooth quando non ti serve – non basta lasciarlo in modalità ‘invisibile’ o ‘occupato’, bisogna spegnerlo completamente. Questo perché ci sono applicazioni in grado di riposizionare il Bluetooth in modalità ‘visibile’.
Ci sono un sacco di applicazioni in grado di aumentare la vita della batteria che ti possono aiutare a gestire il Bluetooth. Tasker, Juice Defender e Sony SmartTag (con NFC) sono tra quelle applicazioni che possono aiutarti a gestire il Bluetooth se possiedi un telefono Android. Battery Doctor, Battery Life Pro e Battery, invece, sono tre applicazioni disponibili per iOS.