Spesso guardiamo al passato e ricordiamo i tempi in cui le nostre preoccupazioni erano minori e le nostre vite più semplici. Ma ripensando agli ultimi 20 anni, è difficile negare che la vita sia diventata più complicata e le apprensioni molto più grandi. Basta chiedere al genitore di un bambino o un adolescente.
La tecnologia odierna e la costante connessione a un mondo infinitamente vasto che ha generato, ha reso il lavoro più difficile del mondo, essere genitore, ancora più duro.
Noi di Kaspersky Lab parliamo spesso di questa tendenza, e di recente abbiamo deciso di intraprendere delle ricerche su come questa costante connettività influenzi il modo di comunicare delle nuove generazioni e su come si utilizzi la tecnologia nella vita quotidiana. Questa indagine l’abbiamo chiamata Growing Up Online (Diventare grandi nel mondo digitale).
In questa prima parte, abbiamo estrapolato cosa nascondono i ragazzini ai loro genitori, e come tale, questo studio è alquanto allarmante.
#Poll for #Parents
Do you know everything your kids do online?#parenting— Kaspersky (@kaspersky) April 5, 2016
L’indagine globale ha mostrato che il 57% dei ragazzi intervistati tra gli 8 e i 16 anni d’età, ha nascosto ai genitori qualcosa legato alla propria attività online (questa percentuale scende al 53% nella fascia d’età compresa tra i 14 e i 16 anni). Si tratta di oltre il 50%. Lasciamo che il concetto venga assimilato per un secondo.
Detto ciò, forse il dato più allarmante che emerge dalla ricerca è che oltre il 70% dei genitori ignora che i loro figli nascondano loro attività online potenzialmente compromettenti, che spaziano dai contenuti inappropriati al cyberbullismo o al parlare in rete con la persona sbagliata.
Nonostante questa cifra, non tutte le speranze sono perdute. Il 75% dei bambini presi a campione globalmente si sentirebbe più sicuro se potesse parlare con i propri genitori sui pericoli che si annidano online.
Allora cosa possiamo fare?
La cosa principale è educare noi stessi come genitori e trovare gli strumenti adeguati per informare i nostri figli dei pericoli che si trovano online. Ciò potrebbe comprendere anche lasciare che i nostri figli ci aiutino a usare un particolare sito. In un certo senso, dobbiamo assicurarci di essere dei buoni esempi non solo nella vita, ma anche online. Non si tratta del discorso sulle api e i fiori, ma è altrettanto importante.
Possiamo anche considerare di offrire strumenti che ci aiutino a monitorare le attività online dei nostri bambini, come Kaspersky Safe Kids. Nuovi strumenti come questo non sono fatti per esaminare ogni URL o chat a cui i nostri figli accedono, ma per avvertirci quando stanno andando in un posto che probabilmente non dovrebbero visitare.
#parents how to manage your #kids #screentime with Safe Kids: https://t.co/VepFIIPlb4 pic.twitter.com/r6ET3xBnso
— Kaspersky (@kaspersky) February 5, 2016
Ciò dovrebbe avvenire in maniera onesta: i vostri figli dovrebbero essere a conoscenza del fatto che li state vigilando e devono sapere che se si spingono oltre, potrebbe arrivare il momento di fare quattro chiacchiere. Nel contempo, i nostri ragazzi stanno diventando adulti e devono imparare da soli. Come genitori, è nostro compito educarli e spiegar loro perché un sito X non è adatto a loro per svariati motivi (pirateria, contenuti espliciti, ecc.).
Anche se nella ricerca ci sono delle cifre che possono farvi andare in iperventilazione, dovrebbero rappresentare un invito a fare qualcosa, ad agire. Si tratta di una grande opportunità: la ricerca mostra quanto sia importante mantenere una connessione con i nostri figli, continuare a insegnar loro cosa sia giusto e cosa sia sbagliato, anche online. Questa connessione non ha prezzo e può influenzare il modo in cui loro stessi da adulti cresceranno i nostri futuri nipoti.