Ogni tanto, qualche mente intelligente si rende conto che l’uso di una funzionalità legittima può portare a risultati inaspettati. Ad esempio, quando lo scorso anno Facebook ha introdotto una funzionalità chiamata Text Delight, alcuni utenti molto svegli si sono resi conto che alcune frasi attivavano cambiamenti di colore nel testo e animazioni e così potevano dire ai propri amici che il risultato significava qualcos’altro (ad esempio, “Scrivi ‘congratulazioni’ e scopri se hai vinto!”).
Di recente, i dati personali sono diventati un grande argomento di dibattito tra gli utenti di Facebook, e si è sparsa la voce che gli iscritti alla piattaforma potevano verificare facilmente se il proprio account Facebook fosse sicuro. Scrivendo le lettere “BFF” in un post o come commento, se le lettere cambiavano il proprio colore in verde, allora voleva dire che l’account era a posto.
È una bufala!
Se ci pensate un attimo, si tratta di un’idea piuttosto assurda. Per via dello scandalo Cambridge Analytica, alcuni utenti hanno preso la misura drastica di cancellare il proprio account: un controllo di sicurezza possibile con sole 3 lettere tenta chiunque, vero? In realtà però, ancor prima che si alzasse tutto questo polverone su “BFF” e che Facebook fosse costretto a togliere questa sigla, scrivere queste tre lettere in un post o in un commento portava al cambio di colore (e poi partiva poi un’animazione di due mani che si davano il cinque).
Se qualcuno avesse voluto attivare un controllo di sicurezza degli account, perché mai avrebbe dovuto usare proprio “BFF” per questo comando?
Ci sono un paio di ragioni per essere scettici.
Innanzitutto, come vi abbiamo avvisato in passato, le tecniche ingannevoli per raccogliere dati personali su Facebook si fondano sulla disponibilità degli utenti a pubblicare tali informazioni sul proprio profilo (pensate solo ai quiz più recenti che rivelano la data del vostro compleanno o il nome del vostro animale domestico). Chiunque con un minimo di buon senso eviterebbe questo genere di post. In secondo luogo, “BFF” non è una parola segreta, è l’abbreviazione di “Best Friend Forever” (migliori amici per sempre in inglese) e non ha nulla a che vedere con la sicurezza informatica.
E poi, onestamente proprio non riusciamo a capire come sia possibile crederci. Scrivendo “BFF” non state rivelando alcuna informazione personale e nel frattempo i vostri amici sapranno che ci siete cascati.
Come pubblicare in modo sicuro
In seguito alle crescenti lamentele degli utenti e allo scandalo Cambridge Analytica, Facebook ha migliorato le impostazioni di privacy e sicurezza e dovreste prendervi qualche minuto per analizzarle e modificarle in base alle vostre esigenze. Inoltre, prestate attenzione a qualsiasi offerta di Facebook di sapere quali dei vostri dati personali sono stati rivelati nel gioco del momento o qualsiasi altro aiuto che possa arrivarvi in tal senso.
Per una maggiore sicurezza su Facebook o su qualsiasi altro social network, ecco qualche consisglio che potrebbe esservi utile:
- Pensate in che modo ciò che pubblicate possa essere utilizzato contro di voi. Ad esempio, se vi trovate fuori città, evitate di pubblicare fino al vostro ritorno a casa. Non è necessario che gli amici siano a conoscenza del vostro viaggio;
- Aggiornate le app che utilizzate per collegarvi a Facebook, sia sullo smartphone, sia sul computer. Le versioni datate potrebbero contenere vulnerabilità;
- Se un’app o un servizio richiede l’accesso ai vostri account sui social network, non accettate. È vero, forse risparmierete tempo, ma ci sono i vostri dati in gioco.