Carte di credito: i rischi nascosti

Oggi parleremo di rischi apparentemente meno minacciosi ma che la maggior parte degli utenti non conoscono. Ci riferiamo ai pagamenti internazionali e ad alcuni problemi insiti nei sistemi di pagamento.

Rischi nascosti

Abbiamo parlato spesso (e non solo noi) delle varie tecniche di skimming e dei diversi metodi per compromettere le carte di credito. Oggi parleremo di rischi apparentemente meno minacciosi ma che la maggior parte degli utenti non conoscono. Ci riferiamo ai pagamenti internazionali e ad alcuni problemi insiti nei sistemi di pagamento.

Pagamenti che non richiedono il codice CVV

Molte persona pensano che sia necessario inserire il codice CVV (quel numero di 3 cifre che si trova sul retro della carta) per qualsiasi transazione online. Tuttavia, ci sono alcuni shop online che saltano questo passaggio e che non inviano il codice segreto al gateway di pagamento.

Le carte di credito che hanno le cifre in rilievo (usate spesso per i pagamenti online) sono, in genere, di qualità superiore (ad esempio Visa Classic, Visa Gold ecc.). La banca che emette la carta si occupa di verificare l’identità del cliente e se ha saldo sufficiente per l’acquisto. Per questo, in caso di acquisti di poco valore, il venditore può decidere di verificare solamente il numero della carta e di saltare altre autorizzazioni, perché sa che il cliente può pagare”.

“È quello che viene chiamato ‘floor limit’; alcune banche e negozi possono fissare questa soglia anche a mille dollari”, ci spiega Dobrinyuk.

Secondo il nostro esperto, nei paesi emergenti (dove si può dubitare della solvenza del cliente) il sistema di pagamento adotta maggiori misure di sicurezza; tuttavia, non esistono politiche condivise in merito alla credenziali delle carte di credito, ogni store online può stabilire le proprie regole.

“Tutte le transazioni completate in remoto, senza codice PIN o un certificato 3D Secure devono essere contrastate dall’utente. Nel caso abbiate dubbi circa eventuali transazioni irregolari che vi riguardano, fatelo presente al vostro istituto bancario e, dopo i dovuti controlli, nel caso i sospetti siano fondati il denaro vi verrà restituito”, afferma Dobrinyuk.

Il nostro esperto consiglia anche di affidarsi solo a store online che utilizzano lo standard 3D Secure per le transazioni online (tipo “Verified by Visa” o “SecureCode” rispettivamente di Visa e MasterCard): si tratta di un sistema di autenticazione a due fattori che richiede l’inserimento di un codice usa e getta inviato all’utente via SMS o stampato sulla ricevuta del Bancomat.

Purtroppo, è lo shop online a decidere se adottare questa misura aggiuntiva; anche se la vostra carta di credito è protetta da 3D Secure, lo store potrebbe decidere di saltare questo passaggio.

L’uso di carte di credito virtuali aiuta ad ottenere un maggiore livello di protezione. Hanno un periodo di validità molto limitato e possono essere caricate solo piccole somme di denaro. In caso di fughe di dati, le credenziali di pagamento della carta di credito principale non verranno compromesse.

Come abbiamo detto anche altre volte, mostrare la propria carta a chiunque non è una buona idea. Se un malintenzionato riesce a vedere il nome del proprietario della carta e la data di scadenza, rubare il denaro per lui sarà un gioco da ragazzi, anche senza il codice CVV. La buona notizia è che, in questo caso, si può fare domanda di rimborso alla banca. La cattiva notizia è che bisogna individuare la transazione fraudolenta il prima possibile e agire tempestivamente.

Solo per uso elettronico

Esiste solo una concezione sbagliata circa le carte VISA Electron e altri sistemi di pagamento simili. Queste carte non hanno le cifre in rilievo e portano la dicitura “ELECTRONIC USE ONLY”.

Molte persone ritengono erroneamente che le carte di questo tipo non possono essere utilizzate per le transazioni online; tuttavia, spetta alla banca decidere. Le politiche di sistema di pagamento non restringono le operazioni online.

In poche parole: i truffatori online possono rubare il dinero anche dalle carte di credito di tutti i tipi.

Pagamenti internazionali

A causa delle fluttuazioni delle valute, potrebbero esserci problemi al momento di effettuare pagamenti online internazionali o per prelevare denaro all’estero. Uno dei rischi maggiori è subire un tasso di cambio sfavorevole.

“In alcuni casi il cambio può essere applicato in ben quattro occasioni: dal terminale della piattaforma di ecommerce, dalla sua banca, dal sistema di pagamento e dalla banca che emette il pagamento”, ci avvisa Dobrinyuk.

I tassi vengono applicati ad ognuno di questi passaggi, ma al possessore della carta arriva la somma totale che può essere compresa nell’acquisto dell’articolo oppure no. “Se non è possibile accedere all’elenco dettagliato dei tassi applicati dal sistema di pagamento e dalla banca, è difficile che il cliente capisca come funziona il sistema. Il mio consiglio è di rivolgersi al servizio che offre un tasso di cambio inferiore”, ci dice Dobrinyuk.

A volte capita che l’importo venga addebitato sulla carte nei giorni successivi o addiritture settimane dopo il pagamento (le politiche applicate dai sistemi di pagamento possono essere ritardate fino a 45 giorni). Questo ritardo, più eventuali cambiamenti, possono portare a degli addebiti elevati.

È quello che capita a molti cittadini quando fanno shopping online su siti esteri o quando ritirano denaro dai bancomat all’estero. In queste occasioni sarebbe meglio non maneggiare grosse quantità di denaro, il rischio potrebbe essere di andare in rosso.

Sembra strano ma le carte di debito che non permettono scoperti rappresentano un rischio maggiore dal momento che spesso viene applicato una specie di scoperto “tecnico” o “ristretto”,. grazie al quale i costi a fine anno sono più del doppo rispetto al normale.

Proteggersi dal tasso di cambio

Alcune banche offrono anche della carte multi-valuta, grazie alle quali i proprietari della carta possono cambiare il tipo di valuta utilizzata in base alla transazione. Ad esempio, chi viaggia in Europa sceglia l’euro come valuta principale, il dollaro quando si trova negli Stati Uniti ecc. È il modo più semplice per evitare il tasso di cambio.

Se utilizzate la vostra carta all’estero con un tasso fisso (come spesso accade) allora VISA, Mastercard o qualsiasi altro sistema di pagamento stabilisce il suo tasso di cambio interno. La maggiorazione in questo caso non è eccessiva.

La maggiorazione più alta appartiene invece ai bancomat, ai sistemi di pagamento esterni (PayPal ad esempio) e ai terminali POS che effettuano la transazione nella valuta del cliente e non con la valuta indicato sul cartellino. Questo meccanismo è difficile da comprendere nell’immediatezza: bisogna effettuare dei calcoli, ricordare tutti i tassi di cambio ecc.

Nella maggior parte dei casi tutto porta a maggiorazioni nei pagamenti che spesso sono considerevoli.  Meglio pagare nella valuta indicata sul cartellino o del paese in cui vi trovate.

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La verità è che le carte di credito bancarie (e i metodi di addebito) sono stati inventati circa un centinaio di anni fa e ovviamente hanno le loro imperfezioni. Le soluzioni tecniche offerte dai sistemi di pagamento non sono efficaci al 100% e tendono a essere a favore del venditore a scapito della sicurezza del compratore. Tuttavia, se aguzziamo l’ingegno possiamo ridurre i rischi: bisogna essere sempre prudenti e considerare tutte i possibili inconvenienti che abbiamo descritto in questo articolo.

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