Anche i semafori sono vulnerabili ad attacchi hacker

Sarebbe bello se ci volesse un hacker più esperto del dilettante Seth Green del film del 2003 “The Italian Job” per paralizzare il traffico di una città.

Semafori

Vi siete mai chiesti quanto quanto migliorerebbe la vostra giornata se trovaste tutti i semafori verdi nel tragitto per andare al lavoro? Se possedete capacità discrete di programmazione e un interesse particolare per il cybercrimine, il vostro sogno potrebbe diventare realtà.

I ricercatori dell’Università del Michigan hanno individuato delle vulnerabilità nei semafori che potrebbero esporli ad attacchi. Tra le vulnerabilità troviamo l’uso di segnali wireless non criptati per il controllo delle luci, l’utilizzo di username e password di default per l’accesso a questi dispositivi, e la presenza di una componente che regola l’intervallo di passaggio tra auto e pedoni, a sua volta suscettibile ad attacchi.

Questi sistemi sono così vulnerabili che i ricercatori del Michigan sono riusciti a prendere il controllo del sistema di gestione dei semafori in una città del Michigan utilizzando solamente un portatile e una scheda wireless capace di funzionare alla stessa frequenza dei semafori.

Questi dispositivi sono così vulnerabili che i ricercatori del Michigan sono riusciti a craccare il sistema di controllo dei semafori in una città del Michigan (di cui non conosciamo il nome), utilizzando semplicemente un computer portatile con una scheda wireless impostata alla stessa frequenza del sistema wireless che connette tra loro i semafori. I ricercatori hanno eseguito delle semplici operazioni per modificare gli intervalli di tempo tra un semaforo e l’altro, impostando tutti semafori rossi o verdi su un determinato tragitto (niente paura, i ricercatori hanno chiesto le dovute autorizzazioni alle autorità locali). A un incrocio, però, non sono riusciti a impostare tutti i semafori in verde in quanto sarebbe stato necessario accedere fisicamente ai comandi di controllo salvavita installati all’interno dei semafori.

Anche se questa notizia desta meno preoccupazione o interesse rispetto agli attacchi ad infrastrutture critiche come le centrali elettriche (il pericolo più grande), sarebbe bello se ci volesse un hacker più esperto del dilettante Seth Green del film del 2003 “The Italian Job” per paralizzare il traffico di una città.

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