Lo studio di Kaspersky Lab sul fenomeno Digital Amnesia sul posto di lavoro mette in luce come la capacità di scaricare informazioni sui dispositivi sia fondamentale per la nascita di nuove idee anche in Italia
La Digital Amnesia, ovvero l’esperienza di dimenticare le informazioni affidate a un dispositivo digitale, potrebbe avere delle connotazioni positive in ambito business anche in Italia dove il sovraccarico di dati riduce la nostra capacità di avere nuove idee e pensare in modo creativo. Secondo uno studio di Kaspersky Lab, l’utilizzo di smartphone, tablet e laptop, come archivio per una parte dei nostri ricordi più banali contribuisce a liberare ispirazioni ed idee altrimenti congelate.
Più della metà dei professionisti italiani intervistati (55%) afferma che la sua creatività è inversamente proporzionale alla quantità di dettagli che si trovano a dover memorizzare. Contemporaneamente, il 76% ritiene che valga la pena conservare tutti quei dettagli perché sono alla base della creatività futura. Molti dipendenti risolvono questa apparente contraddizione utilizzando i propri device come archivi supplementari di memoria a lungo termine.
Il Dottor Gorkan Ahmetoglu, docente di Business Psychology all’University College di Londra, ha così commentato: “La creatività si colloca nella nostra ‘working memory’ a breve termine, dove le informazioni vengono temporaneamente conservate per l’elaborazione, il ragionamento e l’apprendimento. La memoria di lavoro si avvale della conoscenza più profonda e sedimentata –vale a dire quella che abbiamo archiviato nella memoria a lungo termine - per trovare gli spunti che danno origine alla scintilla della creatività”.
In questo modo, la Digital Amnesia consente ai professionisti business di liberare spazio nella propria mente per il pensiero creativo ed al tempo stesso di costruire una banca dati digitale esterna capace di alimentare ispirazioni future. Il 69% afferma che alcune delle sue migliori idee derivano da informazioni conservate nei proprio dispositivi e poi dimenticate.
“Le persone tendono a distorcere, dimenticare o ricordare in modo selettivo le informazioni che conservano nella loro memoria a breve e addirittura a lungo termine, e la creatività può essere ostacolata proprio da queste informazioni inaccurate e incomplete. Inoltre, trasferire qualcosa dalla working memory alla memoria a lungo termine richiede uno sforzo mentale notevole L’utilizzo efficace dei dispositivi digitali può facilitare la creatività individuale rendendo tutto più facile e preciso, permettendo la raccolta, l’archiviazione e l’integrazione della conoscenza”, ha aggiunto Ahmetoglu.
Secondo il 78% degli intervistati, la Digital Amnesia offre un ulteriore vantaggio per il business: le informazioni immagazzinate digitalmente possono essere condivise in modo semplice e preciso con gli altri in un processo di collaborative thinking. Questo può essere considerato il motore dell’innovazione aziendale, dove l’apporto creativo individuale viene trasformato in prodotti e servizi nuovi o potenziati.
“Esternalizzare parte dei processi mentali su un dispositivo digitale rappresenta, nel mondo iper-connesso di oggi, una soluzione ovvia. Le informazioni archiviate in questi device, siano esse informazioni di lavoro o elementi di innovazione presente o futura, sono un bersaglio di sempre maggiore valore per competitor e cyber criminali che hanno gli strumenti per accedervi. Una soluzione per la sicurezza informatica, efficiente e multilivello, è quindi fondamentale per tenere all’interno dell’azienda queste grandi idee”, conclude Morten Lehn, General Manager di Kaspersky Lab Italia.
Lo studio mette in luce che dietro alla dipendenza da dispositivo non c’è la pigrizia: solo la metà circa (49%), infatti, ritiene che non valga la pena fare uno sforzo mnemonico quando si ha a disposizione un dispositivo digitale che lo fa al proprio posto.
La copia di Digital Amnesia at Work – the risks and rewards of forgetting in business sono disponibili a questo link: https://blog.kaspersky.com/files/2015/06/005-Kaspersky-Digital-Amnesia-19.6.15.pdf